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domenica 27 gennaio 2013

WASHINGTON DC

Capito tre.

1 gennaio 2013
"Un nuovo inizio! 
Grazie al calendario succede ogni anno. Rimettiamo l'orologio su Gennaio. Il nostro premio per essere sopravvissuti alle feste è un nuovo anno, rinverdire la grande tradizione dei propositi per l'anno nuovo. Buttati il passato alle spalle e ricomincia. È difficile resistere alla tentazione dell'inizio, alla voglia di accantonare i problemi dell'anno vecchio. Chi può determinare dove finisce il vecchio e dove finisce il nuovo? Non è un giorno di festa, non è un compleanno, ne un capodanno. È un evento, grande o piccolo, qualcosa che ci cambia e che idealmente ci da speranza. Un nuovo modo di vivere e di vedere il mondo. Liberarsi delle vecchie abitudini, dei vecchi ricordi. La cosa importante e non smettere mai di credere che si può sempre ricominciare. Ma c'è un'altra cosa da ricordare, in mezzo a tanto schifo ci sono alcune cose alle quali vale la pena di aggrapparsi." Grey's anatomy

Anno nuovo, vita nuova. Tutti gli anni dico questa frase, poi non è mai cambiato nulla. Forse, però questa volta sono cambiate tante cose. Non di certo perchè è cambiato un numero, non perchè dobbiamo cambiare tutti il calendario buttando quello vecchio per sostituirlo a uno nuovo. Sto cambiando io, sto maturando imparando a gestire le emozioni, imparando a stare da sola, ad ascoltarmi un po' di più.

Il primo giorno dell'anno siamo andati a pattinare.







Lasciando stare il fatto che l'unica volta che ho "provato" a pattinare è stato due anni fa in montagna con Alice, sono impeditissima. Eppure era stato uno dei miei taaanti sogni diventare una pattinatrice (si ma non è da prendere tanto in considerazione, perchè nei miei sogni sono stata anche una calciatrice del milan fidanzata con Shevchenko.. oltre a essere stata una ginnasta olimpionica, una cantante famosa, un'attrice di hollywood e per ora mi fermo qua). Anyway.. all'inizio mi sono limitata, per non iniziare l'anno con l'osso del collo rotto, a stare sul bordo attaccata al bordo. Poi Anni, essendo lei brava ma non vale perchè vive in Austria in mezzo alle montagne, mi prendeva per mano e mi faceva fare tutti i giri. Avrò perso cento anni della mia vita. Però ci siamo divertite. Pooi siamo tornate a casa e abbiamo aspettato che arrivassero i due gemelli, i nipoti che già erano venuti una delle sere, che sarebbero stati con noi la notte e il giorno dopo.

2 gennaio 2013

Ultimo vera giornata in Washington DC. Infatti sveglia presto e via direzione Washington DC centro. Judy ha voluto che prendessimo la metro, perchè passa nell'acqua e voleva che lo vedessimo (anche se non si vede nulla). Era divertente vedere i due bimbi che stavano in piedi come due soldatini per poi sederci ogni volta che la metro si fermava. Sti due bimbi sono tenerissimi! Arrivati siamo scesi e ci siamo diretti subito nel grande museo.





Il museo:


Ocean Hall. Qui Judy ha voluto dividerci in gruppi, ovvero che ogniuno dei due bimbi aveva due bodyguard uno young e l'altro old. Io ero con Judy. Così ci siamo divertiti a guardare tutti i pesci, le foto e i vari habitat. Poi ci siamo riuniti tutti perchè il gemello che era con Anita e Anni ha chiesto di poter stare tutti assieme. ahah




Hope diamond. Questa parte del museo era il mio mondo. C'erano diamanti davvero stupendi, per non parlare dei gioielli.. proprio da principessa!




                                                            (questo è l'hope diamond)

Poi guardate questa foto in basso. Stavo camminando tutta tranquilla, quando mi giro e mi ritrovo l'Italia in grande! Ahahah siamo ovunqueeee!!


Butterflies. Premettendo che il mio giro è durato cinque minuti, perchè non ce la facevo a stare in mezzo a tutte queste farfalle, è stato divertente! Faceva caldissimo, ma c'erano farfalle bellissime (anche se preferisco sempre guardarle in foto)




Evolution. Ecco i vari scheletri degli animali.




Mammals. Ecco a voi i vari animali imbalsamati.





Dopo questo lungo giro siamo usciti dal museo tutti affamati. Judy ha voluto portarci in un ristorante austriaco, che era il suo preferito. Abbiamo camminato un sacco, però devo dire che ne è valsa la pena. Camminare tra le vie di Washington DC mi sembrava un sogno, anche se devo dire che un po' mi ricordava la mia Milano.





 E poi ecco, finalemnte, siamo arrivati al ristorante. E vi giuro che ho mangiato benissimo! Anni ha detto che era meglio dei ristoranti in Austria!

Ci siamo anche concesse la mia torta preferita, ovvero la Sacher. Eravamo piene, ma non potevamo non mangiarla!

E infine siamo tornate con la metro e siamo andate ancora a fare shopping, dopo aver lasciato i due gemelli dal papà. Tornate a casa abbiamo passato l'utlima sera tutti assieme in soggiorno.

3 gennaio 2013

E' stato davvero triste lasciare quel posto. Mi ero affezionata a Judy, a suo marito, all'aria di famiglia che si respirava, al mio lettino, a Manassas. Insomma come succede ogni volta che un viaggio finisce, che c'è sempre quella malinconia. Ho lasciato un biglietto a Judy in cucina, per ringraziarla dell'ospitalità e per la compagnia. Mi veniva davvero da piangere a lasciarli. Però era tempo di tornare in Oklahoma. 
Prima di andare in aereoporto ci siamo fermati in un ristorantino li vicino.
Saluti e di nuovo a casa. 

The end.

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