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domenica 2 giugno 2013

299 days

299 days. 299 giorni e ne rimane solo uno.. neanche qualche ora qui. E' l'ultima sera nel mio letto, in questa camera, tra queste mura, in questa casa. L'ultima notte in Anadarko. Dire che è volato è scontato, come è scontato dire che sembra ieri di essere arrivata. Sono nella confusione più totale e forse inizio a realizzare un pochino di più che sto lasciando tutto questo. Che sono ad un passo dal traguardo, un passo all'arrivo. Quell'arrivo che ho tanto desiderato a volte. Un punto d'arrivo o forse solo un punto d'inizio. Un'altro inizio. Mi soaventa tornare, mi spaventa un po' questo futuro.. è come tornare alla realtà, dover fare i conti con la vita reale. Insomma la maturità, l'università, le scelte per il mio futuro. Spaventa il rivedere tutti, il ritrovarsi circondata da facce conosciute ma allo stesso tempo sconosciuto, forse perchè cambiate. 299 giorni mi separano dall'italia, da come era la mia vita. Ed io sono cambiata, tanto. Ritrovo una Fede diversa, cresciuta sicuramente, ma più consapevole di se stessa. 299 giorni sembrano tanti. Troppi ricordi che ora fanno venire la malinconia. Mi sento così legata a questo posto, a queste persone e non mi ero accorta di quanto mi stessi affezionando. E' difficile vedere la mia vita lontana da qui, senza Eugene e Anita, senza i bus gialli fuori casa, senza le mie abitudini, senza tutto ciò che per me è quotidianità. E continuo a ripetermi.. come farò senza Eugene. Ho paura di laciare tutto questo, perchè quanto tutto questo sarà finito sarà finito. Non sarà più come prima. Lascierò tutto e chissà per sempre. Chissà se rivedrò qualcuno, se tornerò di nuovo.. ma non sarà mai come prima. Ci sono i ricordi, questo fa parte del pacchetto. Si piange all'andata e si piange al ritorno. Ad un passo dall'arrivo posso dire che mi manca già tutto.


e ho respirato un mare sconosciuto nelle ore larghe e vuote di un'estate di città accanto alla mia ombra nuda di malinconia. Io e le mie tante sere chiuse come chiudere un ombrello col viso sopra al petto a leggermi i dolori ed i miei guai ho camminato quelle vie che curvano seguendo il vento e dentro a un senso di inutilità...
e fragile e violento mi son detto tu vedrai.. strada facendo vedrai che non sei più da solo strada facendo troverai un gancio in mezzo al cielo e sentirai la strada far battere il tuo cuore vedrai più amore, vedrai

 
Oggi ultimo giorno in Anadarko, era una giornata davvero bello. Sole e vento, non troppo caldo.. insomma perfetto. Ho finito le valigie, finalmente. Dovrebbero essere sotto i 23 kili, speriamo! A mezzogiorno Anita ha cucinato la pizza ed era davvero buona, abbiamo anche preparato PIE alle fragole perchè volevo imparare a cucinarla prima di tornare a casa. Il pomeriggio l'ho passato tra valigie, pulizie varie e doccia. Alle quattro sono arrivati Geene e Allyson e sono rimasti da noi a cena. E' arrivato anche un loro amico. Io ho cucinato la pasta al pomodoro, Anita ha preparato gli aperitivi a base di varie verdure, mozzarella, pomodoro e prosciutto. Vi suona un po' cena all'italiana?! Tra l'altro ha preparato anche il gelato alla vaniglia da mangiare insieme alla pie. Eugene insisteva per avere il gelato alla banana, quanto mi mancherà.. Vi giuro non posso pensare di doverlo lasciare. Insomma abbiamo cenato tutti assieme. Alle sette è arrivata Debby con Terry perchè hanno voluto portare da Brums a mangiare il gelato, che non ho preso , mentre uscivo. Ho dovuto dire arrivederci  ad Allyson, Eugene e il loro amico mentre uscivo. Non è facile salutare, sopratutto se li vedi con le lacrime agli occhi. La frase è arrivederci ci vediamo presto. E' un po' come tamponare questa tristezza. Comunque io Debby e Terry siamo stati mezzoretta assieme e poi mi hanno riaccompagnata a casa. Abbracciargli e dire goodbye, ancora, mi ha fatto piangere. Arriverò in italia senza lacrime.

Non voglio andarmene..

1 commento:

  1. comunque la canzone è di claudio baglioni no di laura pausini

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